Porti minori: un patrimonio da riconquistare nel medio Adriatico
Gerardo Doti, Porti minori: un patrimonio da riconquistare nel medio Adriatico, Campisano Editore, 2021
La ricerca e le indagini settoriali i cui esiti sono confluiti in questo volume devono moltissimo all’Università di Camerino che, sulla base dei giudizi espressi da revisori anonimi, ha
finanziato con fondi FAR (Fondi di Ateneo per la Ricerca), il progetto dal titolo “Between the City and the Sea. The cultural, environmental and natural heritage of the port areas in the
Marche”, del gruppo di ricerca coordinato da Gerardo Doti. L’aiuto del Rettore, prof. Claudio Pettinari, degli amici dell’Area Ricerca e dei tanti colleghi dell’Ateneo, ha quindi garantito,
attraverso il finanziamento, anche l’implicito sostegno morale. Un notevole impulso alla definizione del complesso intreccio di temi e problemi legati alla portualità minore è venuto anche
dalla Regione Marche che, con delibera n. 118 della Giunta Regionale del 10 febbraio 2020, ha approvato lo schema di accordo quadro di natura tecnico-scientifica con l’Università
di Camerino per lo svolgimento di attività di studio e ricerca finalizzate alla definizione di strategie integrate per la tutela e lo sviluppo sostenibile dei porti minori della costa marchigiana.
La nostra speranza è che i primi risultati di un’indagine necessariamente esplorativa e preliminare preludano a ulteriori sviluppi, sia in ambito accademico sia nel dialogo con le
istituzioni. Nei due anni di sviluppo del progetto, i coordinatori e i componenti dei diversi gruppi di lavoro hanno discusso e approfondito, con incontri seminariali e contributi specialistici
essenziali, le tesi sostenute in questa sede. Sono stati di grande aiuto i giovani borsisti e ricercatori – Barbara Fenni, Emanuele Gambuti, Alessia Guaiani, Marilina Listorti, Michele
Manigrasso, Graziano Marchesani, Enrica Pieragostini, Davide Romanella e Nicolas Spaccesi – con le sollecitazioni al confronto, le specifiche attenzioni e perplessità.
Claudia Damiani, Alessandro Larussa e Isabella Salvagni hanno svolto un puntuale lavoro di editing formale e contenutistico dalle prime bozze alle ultime versioni dei testi. Le loro
osservazioni sono state utilissime per le successive stesure. Ringraziamo infine, anche senza nominarli, i colleghi e gli amici che nei due anni di lavoro hanno fornito un loro importante
contributo ed espresso una fiducia che il gruppo di ricerca corrisponde con affetto e riconoscenza.